SEDE

Situato nella piazza più importante del paese, l’edificio è insieme commemorativo di un personaggio e fulcro sociale e culturale della comunità di Porcari, in provincia di Lucca.

La costruzione è stata realizzata nell’arco di soli sei mesi e questo testimonia l’impegno, progettuale ed organizzativo di tutti i soggetti coinvolti.
L’idea generativa della Fondazione Lazzareschi è stata quella di realizzare un volume astratto e leggero, in parte trasparente, un’architettura che racchiude all’interno gli spazi espositivi filtrati da una luce diffusa e mutevole.

Anche la pianta è studiata nel rapporto con gli edifici esistenti e segue il miglior orientamento solare per evitare l’eccessivo surriscaldamento delle facciate. La forma assunta è romboidale e non presenta ingombri interni, a parte il corpo scale in ferro verniciato, aperto sugli spazi espositivi, i servizi e l’ascensore. Particolare attenzione è stata posta nello studio degli allestimenti interni, caratterizzati da pannelli in legno di faggio, per mostrare le opere sia pittoriche che scultoree. Nel piano interrato sono posizionati gli spazi di servizio, l’archivio e gli uffici con una sala riunioni, che necessitano di caratteristiche ambientali interne più stabili. Al piano terra è ospitata la sala conferenze, che si rapporta così maggiormente con la città, mentre il primo piano contiene lo spazio espositivo.

La semplicità delle forme del fabbricato nasconde all’interno la struttura tecnologica studiata per sorreggere le lastre di vetro temperato ed i rivestimenti interni che nascondono la struttura dei solai e del corpo dei servizi.

La struttura portante, posizionata internamente rispetto al rivestimento vetrato, è in pilastri di calcestruzzo gettato in opera in casserature metalliche tubolari di diametro 177,8 mm e spessore 7,8 mm, che vengono conservate dopo il getto e diventano collaboranti con la struttura. I profili metallici, a cui si attacca il sistema di bloccaggio del vetro, sono stati successivamente resinati esternamente in modo da ottenere lo stesso colore superficiale della pavimentazione interna. La struttura del solaio è formata da travi principali in profilati IPE 450, secondarie IPE 180 e lamiera grecata di spessore 8 – 10 mm del tipo HI BOND a55p600. L’attacco a terra dell’edificio avviene tramite piatti di separazione in acciaio, che formano una C aperta verso l’esterno su cui si innesta il marciapiede in tavolato di legno, ventilato alla base.

La sistemazione esterna è stata costruita nel rispetto della Piazza Felice Orsi e del contesto urbano, utilizzando la pietra di Matraia come finitura dei percorsi che si uniscono e si plasmano con lo spazio pubblico esistente.

I dettagli tecnici presentati sottolineano come la tecnologia e l’uso dei materiali siano stati gli strumenti di una progettazione attenta e consapevole, che anche alla piccola scala di intervento è capace di rimodellare lo spazio urbano e di creare un interessante esempio di architettura contemporanea.

Il vetro temperato, opacizzato tramite serigrafia di colore giallo ral 1015 nella parte bassa per arrivare alla trasparenza totale nella parte alta, ha spessore di 12 mm ed è posto nella parte esterna del vetro camera stratificato, di spessore totale 26 mm.

La staffa di acciaio di sostegno del rivestimento vetrato ha spessore 15 mm ed è agganciata tramite dima inserita all’interno della struttura portante. Negli angoli la struttura di rivestimento esterno è retta da montanti verticali in alluminio di forma curva su cui, in corrispondenza del corpo scale, si innesta un ulteriore rivestimento vetrato temperato stratificato, agganciato al montante tramite avvitatura e guarnizione interna.
L’ingresso, elemento espressivo del prospetto, è aggettante rispetto al filo esterno ed è realizzato tramite una deformazione geometrica della facciata vetrata, che si piega ad angolo retto per creare lo spazio di accesso. La stabilità è garantita da rinforzi perpendicolari alla superficie e dall’incastro rigido alla struttura del solaio controterra in calcestruzzo.

Il davanzale superiore, una veletta in vetro a sbalzo, è l’unico elemento di chiusura orizzontale dell’edificio, per il resto caratterizzato dalla partitura strutturale verticale; è costituito da un vetrocamera stratificato con acquatura a pendenza interna, agganciato al pilastro in calcestruzzo tramite un profilo in acciaio. La ventilazione è garantita da una griglia in lamelle di alluminio, lo scolo delle acque avviene tramite scossalina sempre in alluminio mentre il manto di impermeabilizzazione è in cloruro di polivinile. Il parapetto è in calcestruzzo armato; il nodo con la struttura portante è risolto tramite un tondino in acciaio di diametro 10 mm e una piastra ad L di dimensioni 60 x 30 x 10 mm.

Il ricambio dell’aria è reso possibile dalla presenza sulla copertura di dieci lucernari dalla forma conica e dall’impianto di condizionamento con aria primaria. I lucernari garantiscono l’illuminazione e l’areazione naturale dei locali grazie ad un infisso apribile tramite un pistone idraulico esterno. Il loro rivestimento interno è in laminato di acero e il controsoffitto è del tipo Top – akustik.

foto di Laura Casotti