dal 21/04/2007 al 10/06/2007

LE FILIGRANE: INTRECCI PREZIOSI

La magia di un’arte raffinata e unica sorprende il visitatore di questa mostra, curata da Franca Severini, in cui si è potuto ammirare tutti i molteplici aspetti con cui la filigrana si esprime, uscendo dagli schemi. La carta, il vetro, l’arte orafa e il tessuto, legati tra loro d al tema del “filo”, sono stati i protagonisti assoluti di questo evento, che si è fregiato della partecipazione di 11 dei più importanti musei italiani, tra i quali, l’Archivio di Stato di Lucca che, per l’occasione ha esposto per la prima volta la collezione di filigrane lucchesi che vanno dal 1350 al 1450, straordinaria testimonianza della nascita dell’arte cartaria nel nostro territorio. Unici nel loro genere, preziosi e raffinati gli oggetti, esposti in una coreografico allestimento che ha riprodotto una villa signorile settecentesca, sono veri e propri capolavori dell’arte filigranata, molti mai esposti prima d’ora al pubblico. A cominciare dagli splendidi oggetti in vetro di Murano della collezione Junk di Venezia: i calici, le coppe, le caraffe con colorate, finissime filigrane che conferiscono agli oggetti una tipicità e bellezza assolute, le brocche del Museo Stibbert; i raffinati tessuti ricamati in oro e argento della Fondazione Ratti e in seta della Fondazione Lisio, le preziose uniformi di gala intarsiate in oro della Galleria del Costume di Firenze, gli abiti femminili eleganti e ricchi o il corredino da battesimo del Museo del Merletto. Ancora, gli splendidi preziosi, sempre filigranati, del Museo degli Argenti di Firenze, i piccoli capolavori di arte orafa, provenienti da tutto il mondo, della collezione Bosio di Campo Ligure; cestini, cofanetti, monili, soprammobili. Gli “intrecci” sono stati protagonisti anche degli incontri che si sono tenuti in Fondazione, affrontati nelle loro possibili, varie sfaccettature: dall’amore all’arte, dalla musica alla cultura. Tra gli ospiti di eccezione il noto giornalista televisivo Marcello Veneziani che è stato intervistato dallo scrittore lucchese Luciano Lucani.